"Vogliamo preparare i giovani palestinesi all'agricoltura sostenibile", ha affermato Lubetkin.

da 14 agosto 2025

L'Uruguay propone di formare i giovani palestinesi all'agricoltura sostenibile nell'ambito di un programma internazionale.

Il ministro degli Esteri Mario Lubetkin ha annunciato la partecipazione dell'Uruguay a un programma volto a formare i giovani palestinesi della Cisgiordania in materia di agricoltura sostenibile e sviluppo di startup.


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L'Uruguay si impegna a formare i giovani palestinesi in un'agricoltura sostenibile per favorire il loro sviluppo.

L'Uruguay aderisce a un programma internazionale che formerà i giovani palestinesi all'agricoltura sostenibile, promuovendo lo sviluppo economico e la cooperazione umanitaria.

Venerdì scorso, il Ministro degli Esteri Mario Lubetkin ha presentato una nuova proposta di cooperazione internazionale incentrata sulla Palestina. Il piano mira a includere i giovani della Cisgiordania in un programma di formazione all'agricoltura sostenibile, promosso dalla FAO e guidato dalla Danimarca. L'iniziativa mira a formare questi giovani per lo sviluppo di startup legate al settore agricolo, considerato fondamentale per la crescita economica della regione.

Durante un'intervista con M24, Lubetkin ha spiegato che l'Uruguay è interessato a partecipare al programma guidato dalla Danimarca. L'obiettivo è che i giovani palestinesi vengano nel Paese per formarsi in agricoltura sostenibile, un settore in cui l'Uruguay ha esperienza e può apportare conoscenze tecniche. "Vorremmo portare alcuni giovani palestinesi dalla Cisgiordania per formarli in agricoltura sostenibile, un settore in cui abbiamo esperienza e che possiamo condividere", ha affermato il Ministro degli Esteri.

Lubetkin ha inoltre sottolineato l'impegno dell'Uruguay nell'assistenza umanitaria. Ha osservato che sono in corso discussioni con i rappresentanti dell'Autorità Nazionale Palestinese per garantire che gli aiuti inviati raggiungano in modo efficiente i più bisognosi. Per quanto riguarda la distribuzione di cibo e medicinali, ha sottolineato che le tregue umanitarie devono essere accompagnate da soluzioni a lungo termine. "Non si tratta solo di fornire aiuti immediati, ma anche di garantire un futuro alla Palestina e ai suoi giovani", ha aggiunto.

D'altro canto, il ministro ha anche risposto alle critiche interne al Fronte Ampio riguardo al conflitto in Palestina. In risposta alle domande sull'uso del termine "genocidio" in riferimento alle azioni di Israele, Lubetkin ha difeso la posizione ufficiale di rimanere all'interno del quadro definito dalle risoluzioni ONU e concentrarsi su misure concrete. Ha sottolineato che la priorità è portare avanti i progetti di cooperazione agricola, evitando dibattiti interni sulla terminologia.

Infine, il Ministro degli Esteri ha esortato a non interferire con i dibattiti politici nazionali, che non interferiscono con l'impegno di solidarietà con la Palestina. Lubetkin ha sottolineato che l'obiettivo del governo è fornire soluzioni pratiche ed efficaci per il benessere del popolo palestinese. "Il nostro governo è impegnato negli aiuti umanitari e nella ricerca di soluzioni praticabili a beneficio dei palestinesi, e parte di questi aiuti contribuirà al loro sviluppo agricolo e commerciale", ha concluso.

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