Vendita illegale di benzina a Melo: 100.000 litri immagazzinati nelle case

da 17 settembre 2025

Vendita illegale di benzina a Melo: cosa sta succedendo e perché è preoccupante

la vendita illegale di benzina a Melo è aumentata: commercianti e residenti contano più di 100 punti vendita e stimano che nelle abitazioni siano conservati quasi 100.000 litri di benzina, un chiaro rischio per la sicurezza pubblica. Il fenomeno ha un impatto anche sul commercio ufficiale e innesca un dibattito sui controlli alle frontiere e sulle misure locali.

Nei quartieri di Melo, un'attività in crescita è evidente: la vendita di benzina su piccola scala in abitazioni e attività commerciali. Fonti locali – imprenditori e residenti – segnalano l'esistenza di oltre 100 punti vendita abusivi, con una media di circa 1.000 litri per abitazione, che si traduce in circa 100.000 litri in circolazione al di fuori dei canali legali.

Contrabbando di carburante: come il carburante arriva ai punti vendita

Secondo indagini locali, la merce proviene da valichi di frontiera vicini come Yaguarón e Aceguá, oltre ad altri valichi informali. Questa catena di approvvigionamento irregolare riduce i costi per l'acquirente: mentre un litro d'acqua nei negozi regolamentati costa circa 78 pesos uruguaiani, ai valichi di frontiera o tramite venditori illegali viene offerto a circa 48 pesos . La differenza stimola la domanda e alimenta l'informalità.

Rischio di incendio: norme di stoccaggio e raccomandazioni tecniche

Il rischio non è solo economico: di recente è scoppiato un incendio in un'abitazione dove era conservato del carburante, che ha causato vittime, tra cui una donna e due bambini, secondo quanto riportato dai vicini e da fonti locali. Il basso punto di infiammabilità della benzina e le condizioni di stoccaggio non sicure aumentano il rischio di incidenti gravi.

nafta1
Vendita illegale di benzina a Melo: stoccaggio illegale e rischi. – Immagine illustrativa da Uruguay Today

Commercio formale interessato: chiusura delle stazioni e perdite stimate

Il settore ufficiale avverte che le perdite sono significative: si stima che le vendite di carburante a Cerro Largo si stiano spostando in gran parte verso il mercato illegale e una stazione di servizio è stata costretta a chiudere nell'ultimo anno. I commercianti locali stimano che il calo delle vendite potrebbe aggirarsi intorno al milione di litri al mese nel dipartimento.

A livello fiscale e di politiche pubbliche, la situazione complica l'efficacia di incentivi come l' IMESI ( Servizio Immigrazione Messicano), che concede uno sconto del 32% alle stazioni entro 20 km dal confine. Melo, situata a circa 60 km di distanza, è esclusa da questo beneficio, limitando gli strumenti disponibili per contrastare il contrabbando nella zona. Gli esperti del settore concordano sulla mancanza di misure specifiche e di coordinamento tra comuni e autorità nazionali.

Misure di controllo: proposte di vigilanza e politiche locali

Le autorità hanno condotto operazioni mirate , ma residenti e imprese chiedono un'azione continua: controlli logistici, ispezioni sui trasporti e sanzioni esemplari per chi immagazzina grandi quantità di merci in casa. La prevenzione, affermano, deve combinare ispezioni, campagne di informazione e alternative economiche per chi è coinvolto nella filiera.

Nel frattempo, la vita quotidiana in città sta diventando più tesa: le attività commerciali informali offrono risparmi ai consumatori, ma lasciano dietro di sé rischi evidenti (sicurezza, salute pubblica e concorrenza sleale) che le istituzioni devono affrontare con decisione se non vogliono altre tragedie evitabili.

Da non perdere