Il governo ha autorizzato l'acquisto del ranch María Dolores per 32 milioni di dollari, nonostante le difficoltà legali e politiche.
Il potere esecutivo autorizzò l'acquisto del ranch María Dolores per oltre 32 milioni di dollari a fini di colonizzazione. La transazione fu esaminata attentamente dalla Corte dei Conti e generò polemiche politiche, dimissioni e forti critiche da parte di vari settori.
María Dolores Ranch, al centro di un'operazione che ha scatenato una tempesta politica e legale.
Il governo ha autorizzato l'acquisto del ranch María Dolores per oltre 32 milioni di dollari, nonostante le critiche della Corte dei conti, la mancanza dei voti richiesti e una tempistica tanto simbolica quanto discutibile.
L'operazione, che interessa oltre 4.000 ettari nel bacino lattiero-caseario della Florida, è stata portata a termine dall'Esecutivo nonostante quattro osservazioni formali emesse dalla Corte dei Conti. L'acquisizione è stata completata nell'ambito di un'espansione del patrimonio del National Colonization Institute, che, secondo i documenti ufficiali, non disponeva di risorse di bilancio sufficienti.
La transazione è stata firmata lunedì, mentre il Paese celebrava l'addio all'ex presidente José Mujica. In questo contesto, il Segretario della Presidenza Alejandro Sánchez ha confermato pubblicamente che l'acquisto era stato effettuato "in omaggio a Mujica", proprio di fronte alla sede del MPP. Per molti, questo dettaglio non è passato inosservato: una decisione di grande impatto economico annunciata nel mezzo di un corteo funebre, come se fondesse simbolismo e urgenza di partito.
Osservazioni della Corte dei conti
La Corte ha evidenziato quattro punti chiave:
La Colonization non aveva un budget sufficiente per effettuare l'acquisto.
La spesa ha superato di gran lunga lo stanziamento annuale disponibile.
La legge richiede quattro voti su cinque nel consiglio di amministrazione dell'INC per un acquisto diretto, ma ce n'erano solo tre.
La proprietà ha un privilegio sull'impianto di irrigazione, anche se non è chiaro se questo sia incluso nell'accordo.
I voti a favore provenivano esclusivamente da rappresentanti legati al Fronte Ampio, mentre i ministri nominati dai Blancos e dai Colorados si opposero alla proposta. Nonostante gli avvertimenti tecnici e politici, il governo andò avanti senza arretrare.
Dimissioni e polemiche
L'operazione suscitò una forte reazione. Eduardo Viera, presidente dell'INC, si dimise dopo che si seppe che lui stesso era un colono. Ciononostante, difese l'acquisto e criticò il senatore Sebastián Da Silva, affermando di "sapere che non è costoso". Ma le critiche non si concentrarono solo sul prezzo, ma anche sul processo, sulla tempistica politica e sulla mancanza di trasparenza riguardo a ciò che era stato effettivamente acquisito.
La difesa ufficiale sostiene che si tratti di un investimento strategico per lo sviluppo produttivo. Tuttavia, ci sono dati che lasciano aperti interrogativi: perché procedere senza i voti necessari? Perché effettuare l'acquisto senza il sostegno del bilancio? Perché firmarlo proprio quel giorno?
Un acquisto che fa male
Mentre il Paese dibatte su come coprire le spese sanitarie e scolastiche o migliorare gli stipendi in settori critici, vengono erogati oltre 32 milioni di dollari per una sospensione che solleva interrogativi. E la cosa più sorprendente: non si tratta di una gara d'appalto aperta o di un'asta pubblica, ma di un acquisto diretto, siglato tra pochi, in silenzio, ma con conseguenze che molti dovranno sopportare.
In definitiva, il ranch María Dolores è stato al centro di una scena che mescola politica, territorio, simboli e risorse statali. Senza risposte chiare, l'operazione ha già chiarito una cosa: quando le priorità non vengono spiegate, il costo ricade sempre sui cittadini.