O.Próx.-AMP. Più di 200.000 persone chiedono a Netanyahu di anteporre la sicurezza degli ostaggi all'occupazione di Gaza.

Il capo di stato maggiore avverte che una nuova offensiva contro Gaza City è "imminente".

La marcia si conclude con scontri con la polizia davanti alla sede del Likud, il partito del primo ministro.

MADRID, 17 (EUROPA PRESS)

Secondo le stime della polizia, più di 200.000 persone si sono radunate a Tel Aviv durante uno sciopero nazionale per chiedere al primo ministro Benjamin Netanyahu di dare priorità alla vita degli ostaggi prima di lanciare una nuova e, secondo l'esercito, "imminente" offensiva per occupare la città di Gaza, in un'operazione che potrebbe portare alla morte.

Dopo una mattinata di disordini con decine di detenuti in città, le famiglie e il leader dell'opposizione Yair Lapid hanno guidato una marcia, sapendo che questa mattina Netanyahu ha ribadito che non sospenderà l'operazione in nessuna circostanza e che lo sciopero, di natura informale ma sostenuto da decine di organizzazioni e università, riduce le possibilità di riportare in vita i 20 ostaggi che si ritiene siano ancora detenuti dalle milizie palestinesi.

Gli organizzatori, l'Hostage Families Forum, hanno aumentato le stime di partecipazione a mezzo milione di persone a Tel Aviv e a un totale di un milione, includendo altri raduni in tutto il Paese, ma le autorità non hanno confermato questa stima.

Dopo la manifestazione di massa per la liberazione degli ostaggi a Tel Aviv, centinaia di persone hanno marciato verso la vicina sede del partito Likud del Primo Ministro Benjamin Netanyahu, dove hanno acceso un falò e si sono scontrati con la polizia. Non sono pervenute notizie immediate di feriti o arresti.

Il piano, approvato dal Gabinetto di sicurezza israeliano all'inizio di questo mese, prevede la cattura di Gaza City e dei campi profughi centrali per smantellare le restanti roccaforti di Hamas nel territorio palestinese devastato dalla guerra.

L'obiettivo è probabilmente quello di prendere il controllo dell'intera Striscia di Gaza, il che potrebbe richiedere il trasferimento di circa un milione di palestinesi attualmente presenti nella città in altre parti dell'enclave, principalmente nel sud, in quella che l'ONU teme sarà una nuova "calamità", ha avvertito uno dei suoi esperti al Consiglio di sicurezza.

"Presto passeremo alla fase successiva dell'Operazione Gideon's Chariots, nella quale continueremo a intensificare gli attacchi contro Hamas a Gaza City fino alla sua sconfitta definitiva", ha affermato il capo di stato maggiore delle Forze di difesa israeliane (IDF) Eyal Zamir, utilizzando il nome in codice israeliano per l'offensiva terrestre lanciata all'inizio di maggio.

"Le Forze di difesa israeliane dispiegheranno tutte le loro capacità, sulla terraferma, in aria e in mare, per colpire Hamas in modo decisivo", ha aggiunto Zamir, che, secondo i media israeliani, aveva espresso la sua opposizione all'operazione a causa dell'esaurimento delle truppe israeliane durante il conflitto.

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