Il presidente colombiano Gustavo Petro ha annunciato venerdì l'arresto del fratello del leader dello Stato Maggiore Centrale (EMC) dissidente delle ex FARC, Néstor Vera Fernández, alias "Iván Mordisco", accusato di aver ricoperto il ruolo di responsabile finanziario e logistico nelle attività di narcotraffico del gruppo dissidente.
"Il fratello di Ivan Mordisco catturato a Peñón, Cundinamarca: Luis Hernádo Vera Fernández", ha scritto Petro in un breve post sui suoi social media.
L'arresto è avvenuto nell'ambito dell'operazione "Medusa XII", guidata dalla Polizia nazionale colombiana, che ha attribuito al detenuto - alias "Mono Luis" - il ruolo di "coordinatore del narcotraffico, delle finanze criminali e della logistica dei dissidenti delle FARC nel centro e nel sud del Paese".
Questo arresto arriva dopo che la città colombiana di Florencia, nel Caquetá, è stata scossa venerdì mattina presto da una potente esplosione, che ha causato solo danni materiali. Questo avviene a meno di 24 ore di distanza da altri attacchi a Cali e Antioquia, che complessivamente hanno causato una ventina di morti e decine di feriti.
Le autorità locali hanno attribuito questi attacchi ai dissidenti guidati da Néstor Vera Fernández, noto come "Iván Mordisco", sebbene non escludano la possibilità che dietro di essi vi siano quelli guidati da "Calarcá". Da parte sua, il governo centrale punta il dito contro il Clan del Golfo.