MADRID, 20 (EUROPA PRESS)
Mercoledì le autorità iraniane si sono vantate della loro industria bellica, avvertendo che i nuovi missili da loro sviluppati saranno usati contro Israele se "intraprenderà un'altra avventura" come quella di appena un paio di mesi fa, quando ci fu uno scambio di attacchi aerei durato dodici giorni.
"Abbiamo prodotto e possediamo missili con capacità molto superiori a quelle dei missili precedenti e, se il nemico sionista intraprenderà un'altra avventura, li utilizzeremo senza dubbio", ha affermato il ministro della Difesa iraniano Amir Nasirzadeh.
Ha sottolineato che i missili utilizzati nel recente scontro con Israele sono stati fabbricati "alcuni anni fa" dall'industria militare iraniana, che "non dipendeva affatto da risorse straniere" per la sua protezione.
"Tutto ciò che è stato utilizzato in guerra è stato prodotto dalle industrie di difesa del Paese. Il mondo ha visto come i missili hanno colpito completamente i loro obiettivi e causato gravi danni al nemico sionista", ha osservato, secondo l'IRNA.
Nasirzade ha affermato che nemmeno la "censura mediatica del regime sionista" è riuscita a nascondere l'impatto degli attacchi dell'Iran in quei giorni e ha sottolineato che nemmeno il tanto decantato Iron Dome, di cui Israele si vanta, è stato in grado di fermare la stragrande maggioranza dei missili iraniani.
Così, dopo che Israele ha schivato solo il 40% dei missili iraniani nelle fasi iniziali, negli ultimi giorni il "90%" dei proiettili ha colpito i loro obiettivi. "Ciò ha chiaramente dimostrato che la nostra esperienza è aumentata e le loro difese sono diminuite", ha affermato.
Nasirzade ha anche sottolineato che in quei giorni l'Iran non si è scontrato solo con Israele, ma anche con gli Stati Uniti e alcuni paesi occidentali e regionali, che hanno collaborato alla difesa del "regime sionista".
"Abbiamo fatto affidamento sulle nostre capacità nazionali a causa delle illegittime sanzioni statunitensi", ha ricordato Nasirzade, criticando Israele per aver preso di mira strutture civili e scientifiche e centri industriali, mentre l'Iran ha aperto il fuoco su basi militari e centri di intelligence.
In quello scambio di bombardamenti, iniziato il 13 giugno e durato dodici mesi, gli Stati Uniti attaccarono tre impianti nucleari. Morirono circa 1.000 persone, quasi tutte sul suolo iraniano.