Sua sorella Karina e altre tre persone sono accusate di un complotto finalizzato all'acquisizione di medicinali.
MADRID, 21 (EUROPA PRESS)
Il presidente argentino Javier Milei e sua sorella, Karina Milei, segretaria della presidenza, sono stati accusati mercoledì, insieme ad altre tre persone, di un presunto episodio di corruzione legato alla fornitura di farmaci tramite l'Agenzia nazionale per la disabilità (Andis).
L'accusa, presentata dall'avvocato Gregorio Dalbón, che ha rappresentato l'ex presidente Cristina Fernández de Kirchner, e diffusa sui social media, descrive nei dettagli una rete di "tangenti raccolte e pagate in relazione all'acquisto e alla fornitura di farmaci, con un impatto diretto sui fondi pubblici".
Il documento nomina, oltre ai fratelli Milei, il direttore di Andis, Diego Spagnuolo; il consulente di Karina Menem, Eduardo "Lule" Menem; e il proprietario della società farmaceutica Suizo Argentina, Eduardo Kovalivker. Gli imputati avrebbero commesso "reati di corruzione, amministrazione fraudolenta, trattative incompatibili con l'esercizio di funzioni pubbliche e violazioni della Legge sull'Etica Pubblica", come indicato nel documento.
La denuncia si basa su registrazioni audio trapelate mercoledì pomeriggio dal canale streaming Carnaval e successivamente riportate da media locali come "Clarín", in cui Spagnuolo ammette l'esistenza di un sistema di "riscossione illegale" che coinvolge il presidente, sua sorella e gli altri tre imputati. "Dell'importo che chiedono per i medicinali, devi pagare l'8%, devi consegnarlo al governo svizzero e noi lo caricheremo alla presidenza", afferma il capo di Andis.
"Karina riceve il 3% e l'1% va all'operazione", aggiunge Spagnuolo, mentre in un altro frammento della registrazione afferma: "Ho parlato con il presidente. Ho tutti i messaggi WhatsApp di Karina. Lui non è coinvolto, ma tutti i suoi uomini sì. Chiederanno soldi ai creditori".
Nella sua lettera, Dalbón ha richiesto una perquisizione presso l'ANDIS, la Segreteria Presidenziale e gli uffici di Suizo Argentina. Ha inoltre chiesto all'Unità di Informazione Finanziaria (UIF) di analizzare le transazioni bancarie della società implicata nel presunto piano e di indagare sulla struttura aziendale e sui possibili legami commerciali tra Suizo Argentina e funzionari governativi argentini.
Il caso è venuto alla luce il giorno in cui il Congresso ha respinto il veto del presidente Milei alla legge di emergenza sulla disabilità, con 172 voti a favore, 72 contrari e due astensioni.