A partire da domani, l'esercito consentirà l'ingresso a Gaza di "tende e rifugi" per la popolazione espulsa.
MADRID, 16 (EUROPA PRESS)
L'esercito israeliano ha annunciato che domenica inizierà il processo di espulsione dei residenti palestinesi di Gaza City, a sud del territorio. Si tratta del primo passo della nuova offensiva annunciata la scorsa settimana dal Primo Ministro Benjamin Netanyahu contro la città più popolosa dell'enclave, che si estenderà in seguito ai campi profughi sulla costa centrale.
Il portavoce arabo dell'esercito israeliano, Avichay Adraee, ha confermato l'inizio dei preparativi in un messaggio pubblicato sul suo account social X.
Nella notifica, e "in conformità con gli ordini dell'establishment politico e nel quadro dei preparativi militari per trasferire la popolazione civile dalle zone di combattimento alla Striscia di Gaza meridionale ", il portavoce ha annunciato l'inizio, a partire da domenica, della fornitura di "tende e attrezzature per rifugi ai residenti".
Questa attrezzatura, ha aggiunto il portavoce, sarà consegnata da squadre delle Nazioni Unite e di organizzazioni internazionali attraverso il valico di Kerem Shalom nella Striscia di Gaza meridionale, "dopo essere stata sottoposta a un'attenta ispezione da parte del personale dell'Autorità per i valichi terrestri del Ministero della Difesa".
Netanyahu ha presentato pubblicamente questa nuova operazione lo scorso fine settimana, scatenando profondi disaccordi tra il governo israeliano e l'esercito. Il capo di stato maggiore, generale Eyal Zamir, ha persino avvertito il primo ministro che le forze israeliane, ormai in difficoltà, non erano preparate a un'operazione di così vasta portata.
Gli alleati più estremisti del primo ministro ritengono che l'operazione sia insufficiente perché non impone il controllo assoluto della Striscia né contempla l'espulsione definitiva dei palestinesi. Le famiglie degli ostaggi israeliani ancora vivi nelle mani delle milizie palestinesi ritengono che un'operazione di terra e la successiva occupazione della città rappresentino una condanna a morte.
Le Nazioni Unite hanno avvertito che l'operazione comporta lo spostamento forzato di un milione di palestinesi a sud dell'enclave, in quella che costituirebbe una nuova "calamità" nel mezzo di una catastrofe umanitaria assoluta, come hanno affermato gli esperti delle Nazioni Unite durante l'ultima riunione del Consiglio di sicurezza.
L'avvio di questo protocollo coinciderà, infine, con lo sciopero generale in Israele indetto per questa domenica dalle famiglie degli ostaggi e sostenuto da decine di organizzazioni e università del Paese per condannare questa nuova strategia.