La Commissione nazionale per i mercati e la concorrenza (CNMC) ritiene che la pubblicazione dei prezzi dei prodotti ortopedici possa aumentare il rischio di collusione tra gli operatori, il che potrebbe comportare una riduzione della concorrenza e prezzi più elevati, con conseguenze negative per gli utenti, il Sistema sanitario nazionale e le stesse compagnie di assicurazione reciproca.
È quanto afferma la CNMC (Commissione Nazionale per la Promozione della Salute) dopo aver analizzato in un rapporto la possibilità di rendere pubblici i prezzi dei prodotti ortopedici finanziati dal Sistema Sanitario Nazionale (SSN), su richiesta del Ministero della Salute. La consultazione nasce dalle difficoltà che alcune compagnie di mutue assicurative per i dipendenti pubblici incontrano nel contattare direttamente le strutture che distribuiscono questi prodotti. La pubblicazione dei prezzi viene proposta come possibile soluzione.
A questo punto, la CNMC raccomanda di ricercare alternative meno dannose per la concorrenza effettiva rispetto alla pubblicazione dei prezzi. Raccomanda inoltre di garantire che, attraverso la collaborazione con le comunità autonome e lo stesso Ministero della Salute, le mutue sanitarie pubbliche abbiano accesso ai dati necessari per comunicare direttamente con gli stabilimenti che distribuiscono prodotti ortopedici. Promuove inoltre la digitalizzazione e l'interoperabilità, sia all'interno dei diversi sistemi pubblici esistenti sia con gli stabilimenti che distribuiscono prodotti ortopedici.
Oltre alla questione specifica della pubblicazione dei prezzi, la CNMC propone anche di rivedere aspetti chiave del sistema di finanziamento per questi prodotti. Tra questi, suggerisce di migliorare la metodologia utilizzata per l'aggiornamento del catalogo, di stabilire gli Importi Massimi di Finanziamento (IMF) e di definire il prezzo di Offerta. Raccomanda inoltre di rivedere il regime di accesso per gli operatori e di ridurre i tempi di elaborazione per semplificare il processo.
La CNMC ricorda che può agire in veste consultiva e può essere consultata dalle camere legislative, dal governo, dai dipartimenti ministeriali, dalle comunità autonome, dalle autorità locali, dalle associazioni professionali, dalle camere di commercio e dalle organizzazioni di imprese, consumatori e utenti, o dalle associazioni di categoria.