La possibile introduzione di un'imposta sui redditi percepiti all'estero dai residenti uruguaiani ha suscitato un acceso dibattito in ambito politico e nel settore finanziario. La misura, attualmente in fase di valutazione per l'inclusione nella prossima bozza di Legge di Bilancio, potrebbe raggiungere un costo di capitale stimato di 62 miliardi di dollari, secondo i dati ufficiali.
Una modifica nell'ambito dell'imposta sul reddito delle persone fisiche
La proposta mira a modificare l'attuale struttura dell'Imposta sul Reddito delle Persone Fisiche (IRPF) , che, dalla riforma fiscale del 2007, esclude le plusvalenze generate all'estero dai residenti. L'obiettivo sarebbe quello di ampliarne l'ambito di applicazione e includere tali redditi nella base imponibile, con un rapido esame parlamentare una volta recepiti nella Legge di Bilancio.
Il team economico sostiene che l'obiettivo non è quello di creare una nuova imposta, ma piuttosto di migliorare e ampliare quelle esistenti. Il gettito potrebbe essere utilizzato per finanziare le politiche per la prima infanzia, considerate una priorità dal governo.
Posizioni a favore e contro
I settori sociali e sindacali vedono nella misura un'opportunità per aumentare la progressività del sistema fiscale, soprattutto nel quadro delle proposte volte ad aumentare il contributo dei settori a più alto reddito.
Al contrario, i leader politici e imprenditoriali avvertono che una simile imposta potrebbe minare la fiducia degli investitori, scoraggiare gli afflussi di capitali e alterare l'immagine dell'Uruguay come paese stabile in termini di tassazione. Sottolineano inoltre che potrebbe avere effetti negativi in aree ad alta concentrazione di investimenti, come Maldonado.
Aumento del capitale all'estero
I dati del Ministero dell'Economia e delle Finanze indicano che il patrimonio e il capitale dei residenti uruguaiani all'estero hanno raggiunto i 62 miliardi di dollari nel 2023, pari a quasi il 79% del Prodotto Interno Lordo. Questa crescita è stata significativa rispetto ai 27,171 miliardi di dollari registrati nel 2019.
Altre misure in fase di studio
Il governo sta inoltre analizzando iniziative complementari, come le tasse sugli acquisti digitali all'estero e l'adattamento delle normative nazionali all'imposta minima globale promossa dall'OCSE, che interesserebbe le multinazionali con attività in Uruguay.
Prossimi passi nella discussione
Il dibattito rimarrà sotto i riflettori fino alla presentazione del disegno di legge di bilancio. Nel frattempo, sono previsti incontri tra il team economico, i legislatori e gli stakeholder del sistema finanziario per valutare la portata della misura e il suo potenziale impatto.