O.Próximo.- Albares sottolinea che i piani di Israele in Cisgiordania "violano il diritto internazionale".

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MADRID, 14 (EUROPA PRESS)

Il ministro degli Affari esteri, dell'Unione europea e della cooperazione, José Manuel Albares, ha sottolineato che i piani di Israele di costruire più di 3.000 nuove case per espandere un insediamento che dividerebbe la Cisgiordania rappresentano "una nuova violazione del diritto internazionale" e "attaccano" la soluzione dei due Stati.

Albares ha rilasciato questa dichiarazione in un messaggio sul social network 'X', poco dopo che anche l'ONU e l'Unione Europea avevano condannato e respinto questa decisione del governo israeliano, assicurando che qualsiasi modifica territoriale doveva essere il risultato di un accordo politico tra le parti.

"La decisione del governo israeliano di costruire 3.000 unità abitative in Cisgiordania costituisce un'ulteriore violazione del diritto internazionale. Mina la fattibilità della soluzione dei due Stati, l'unica via per la pace. Condanniamo l'espansione degli insediamenti e la violenza dei coloni", ha avvertito il ministro.

LA REAZIONE DELL'UE

La portavoce degli Affari esteri dell'UE Anitta Hipper ha dichiarato che "la posizione dell'UE è quella di respingere qualsiasi modifica territoriale che non faccia parte di un accordo politico tra le parti coinvolte".

Ha inoltre ribadito il suo appello a Israele "affinché interrompa la costruzione degli insediamenti" e lo ha esortato ad "annullare questa decisione, sottolineandone le profonde implicazioni e la necessità di prendere in considerazione misure per proteggere la fattibilità della soluzione dei due stati".

"La politica israeliana degli insediamenti, che comprende demolizioni, trasferimenti forzati, sfratti e confische di case, deve cessare", ha sottolineato, sottolineando che, se attuata, tale costruzione "reciderà definitivamente la contiguità territoriale tra la Cisgiordania occupata e Gerusalemme Est, nonché il collegamento tra il nord e il sud della Cisgiordania".

A questo proposito, ha sottolineato che "queste decisioni unilaterali", unite alla "continua" violenza dei coloni e alle operazioni militari, "stanno aggravando una situazione già tesa sul campo e minando ulteriormente ogni possibilità di pace".

LE NAZIONI UNITE CHIEDONO LA FERMATA DEI LAVORI DI COSTRUZIONE

Anche il Segretario generale delle Nazioni Unite si è espresso in proposito, invitando Israele "a non farlo e a fermare l'avanzamento di questo processo". Ha inoltre sottolineato che la sua posizione sugli insediamenti "è chiara": violano il diritto internazionale e "consolidano ulteriormente l'occupazione e ostacolano ulteriormente la possibilità di una soluzione a due Stati".

Negli Stati Uniti, un portavoce del Dipartimento di Stato, interrogato sulla questione, ha semplicemente affermato che "una Cisgiordania stabile mantiene Israele al sicuro e si allinea con l'obiettivo di questa amministrazione di raggiungere la pace nella regione", secondo una dichiarazione inviata a Europa Press.

Il giorno prima, Smotrich aveva annunciato un piano per costruire più di 3.000 nuove case nell'ambito di un controverso piano di sviluppo per collegare Gerusalemme Est con l'insediamento di Maale Adumim, sostenendo che il provvedimento "seppellisce l'idea di uno stato palestinese". Con questo piano, spera di raddoppiare la popolazione dell'insediamento, con 35.000 nuovi residenti previsti nei prossimi anni.

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