Le recenti dichiarazioni della consigliera del Fronte Ampio Catalina Correa non sono il frutto di un gesto etico improvviso o di una recente scoperta di irregolarità. Ciò che ha detto a Radio Arapey – una dura critica al sindacato Adeoms e all'ex sindaco Andrés Lima per aver assunto personale al di fuori del quadro legale – ha una storia lunga e profondamente personale. Le sue parole non solo hanno riacceso un conflitto di lunga data all'interno del Fronte Ampio di Salto, ma hanno anche messo in luce una frattura politica che si sta accumulando da oltre un decennio.
Per capire perché Correa abbia preso di mira Lima e la leadership del sindacato Adeoms , dobbiamo tornare al 2009. All'epoca, Andrés Lima fu eletto deputato e lei iniziò a crescere politicamente alla sua ombra. Nel 2012, con l'incoraggiamento di Lima stesso, Correa fu eletto presidente del Fronte Ampio a Salto. Due anni dopo, quando Lima ottenne nuovamente un seggio alla Camera dei Rappresentanti, Correa lo sostituì e divenne deputato a pieno titolo. Ma il politico apparentemente solido iniziò a deteriorarsi nel 2019, quando lei sperava di tornare a guidare la lista del settore e fu sostituita da Álvaro Lima, fratello dell'ex sindaco. Secondo fonti del Fronte Ampio consultate da Uruguay Al Día , quel momento segnò il punto di rottura. "Dall'amore all'odio" fu l'espressione usata da un leader di Salto per descrivere il cambiamento.
La rottura ha portato a una narrazione critica che Catalina Correa ha costruito nel tempo e che oggi la ritrae come una figura di opposizione all'interno del suo stesso partito. La sua denuncia sulle assunzioni irregolari al Municipio – basata sulla presunta complicità di Adeoms e della struttura politica di Lima – si inserisce in questo processo di alienazione e rivalità.
Durante la sua apparizione radiofonica, Correa ha affermato che durante l'amministrazione di Lima, le assunzioni erano autorizzate senza concorso o lotteria, e che molte di queste posizioni erano state determinate da nominati politici durante la campagna elettorale. Ha sottolineato che Adeoms non solo non ha denunciato la situazione, ma era parte del piano, e ha incolpato i suoi leader di aver messo i lavoratori in una situazione di vulnerabilità legale.
Sebbene le sue accuse abbiano una componente istituzionale, la carica politica è evidente. La consigliera non si limita a mettere in discussione le procedure. Ciò che sostiene essenzialmente è che la struttura pubblica è stata utilizzata per rafforzare le reti clientelari di parte. Ma l'attenzione non è solo su Lima o sul sindacato: è anche sul suo passato. Correa faceva parte di quella stessa rete politica fino alla sua rimozione. Ed è quella ferita che ora riaffiora sotto forma di denuncia.
Il tema di fondo delle sue osservazioni, quindi, non è strettamente la legalità del reddito né l'etica sindacale. È lo spostamento di potere, la perdita di influenza e la necessità di stabilire differenze all'interno di una Federazione Sindacale di Salta afflitta da tensioni interne. Le sue critiche, più che aprire un nuovo dibattito, servono a riflettere sulle pratiche politiche ancora attive nei governi dipartimentali, ma anche a mettere in guardia dal fatto che conflitti interni mal risolti possono esplodere in qualsiasi momento.