Elezioni legislative di Buenos Aires 2025: LLA e peronismo in un tiro alla fune

di 7 settembre 2025

Elezioni legislative di Buenos Aires 2025: il braccio di ferro nelle province

Questa domenica, la provincia di Buenos Aires voterà per eleggere legislatori e consiglieri secondo un calendario senza precedenti: saranno rinnovati 46 deputati e 23 senatori provinciali, e saranno eletti consiglieri in tutti i 135 comuni. Il calendario ha suddiviso le otto sezioni elettorali: quattro voteranno per i senatori e le altre quattro per i deputati; nel 2027, la logica sarà invertita.

La Giunta Elettorale di Buenos Aires ha riferito che oltre 14 milioni di elettori hanno diritto al voto, inclusi 1.015.233 residenti stranieri, rendendo la giornata un banco di prova demografico e politico. È la prima volta nella storia della provincia che le elezioni legislative sono separate da quelle nazionali e il formato sarà un voto basato sui partiti, la classica "sábana" (lista di voto), che impone dinamiche diverse rispetto al voto unico.

Biglietto Sábana e la prima divisione di Buenos Aires

La suddivisione delle schede elettorali ha cambiato il panorama: votare con una scheda unica rafforza l'identità del partito e costringe le forze ad attuare strategie diverse in ogni comune. La manovra introduce anche incertezza nella mobilitazione: voterebbero gli stessi cittadini se le elezioni fossero nazionali? Questa domanda è al centro della campagna.

I progressi della libertà e la strategia del “Kirchnerismo o libertà”

La campagna de La Libertad Avanza è stata presentata fin dall'inizio come una polarizzazione binaria: "Kirchnerismo o libertà", proclamano i suoi manifesti e comizi, con l'immagine di Javier Milei deliberatamente cercata per nazionalizzare le elezioni. L'obiettivo è trasformare il risultato in un precursore diretto delle elezioni legislative nazionali del 26 ottobre.

Javier Milei a un raduno di La Libertad Avanza a Moreno, con attivisti e cartelli con la scritta "Kirchnerismo o libertà".
Manifestazione La Libertad Avanza a Moreno: mobilitazione di massa e messaggio centrale: “Kirchnerismo o libertà” (Foto: Reuters).

L'astensione: la preoccupazione che unisce governo e opposizione

Lo spettro di una bassa affluenza alle urne preoccupa tutti. Nelle province che hanno già votato quest'anno, l'affluenza si è attestata tra il 46% e il 65%, ben al di sotto della media storica; questo dato costringe le campagne a dare priorità alle operazioni e alle campagne porta a porta nell'area metropolitana e nei distretti dove il voto è più volatile.

Axel Kicillof e l'impegno per la territorialità peronista

Il peronismo nella provincia di Buenos Aires ha giocato sulla territorialità: sindaci e strutture locali hanno svolto il ruolo di spina dorsale per sostenere i candidati. Axel Kicillof, che ha ottenuto ottimi risultati alle ultime elezioni provinciali, ha cercato di differenziarsi dal governo nazionale con chiusure in diverse sezioni e ha fatto appello all'approccio della "presenza statale" in contrasto con il messaggio libertario.

Axel Kicillof parla durante un comizio elettorale nella provincia di Buenos Aires, circondato da attivisti e bandiere.
Axel Kicillof alla cerimonia di chiusura provinciale: il suo impegno per la territorialità e il modello dello "Stato attuale" (Foto: Prensa PBA)

L'attenzione della giornata sarà rivolta all'area metropolitana, dove logistica e mobilitazione possono determinare l'esito. Allo stesso tempo, gruppi emergenti stanno cercando di catturare quel terzo di elettori che né la LLA né il peronismo riescono ad attrarre pienamente; si tratta di forze e coalizioni locali che, sebbene di piccole dimensioni, potrebbero dividere il terzo rimanente.

La domenica sera si preannuncia movimentata: i primi conteggi sono previsti dopo le 21:00 e l'attenzione sarà focalizzata sull'andamento dell'affluenza alle urne piuttosto che su piccole variazioni percentuali. La chiave non è solo chi vince o perde, ma quante persone si sono presentate alle urne.

In breve, queste elezioni legislative di Buenos Aires del 2025 non sono solo elezioni provinciali: fungono da termometro nazionale, da laboratorio di tattiche e da prova generale per ottobre. Ecco perché la campagna non si è concentrata solo sulle candidature, ma sulla mobilitazione, sulle schede elettorali e su quale versione della mappa politica rimarrà come precedente.

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