Discorso di Donald Trump all'ONU: un discorso potente contro la Palestina e Mosca

da 23 settembre 2025

Donald Trump all'ONU: cosa ha detto sulla Palestina, gli ostaggi e la Russia

Al suo ritorno all'Assemblea Generale, Donald Trump ha inasprito il suo approccio. Ha messo in dubbio il riconoscimento della Palestina, ha chiesto l'immediato rilascio degli ostaggi e ha messo in guardia contro i dazi se la Russia non si muoverà verso un accordo di pace.

Trump ha sostenuto che il riconoscimento "unilaterale" dello Stato palestinese equivale a premiare Hamas e ha invitato il blocco internazionale a inviare un messaggio comune: liberare gli ostaggi senza condizioni. In questo contesto, ha sottolineato che Washington rimane coinvolta nei negoziati per il cessate il fuoco con il gruppo palestinese, ma ha attribuito i fallimenti ai ripetuti rifiuti, secondo la sua versione.

Il presidente ha evitato la conferenza sulla soluzione dei due Stati promossa da Francia e Arabia Saudita, a cui anche Israele non ha partecipato. Ciononostante, ha ribadito la sua posizione: senza ostaggi liberi, non ci sarà una pace sostenibile. Questa linea di pensiero riecheggia le argomentazioni del governo di Benjamin Netanyahu, che mette in discussione i recenti riconoscimenti da parte di Paesi terzi.

Sull'Europa, è stato schietto: se il continente vuole sostenere efficacemente Kiev, deve smettere di acquistare energia da Mosca. Ha affermato che gli Stati Uniti sono pronti a imporre un pacchetto di dazi "molto forte" se la Russia non mostrerà la volontà di porre fine alla guerra, con l'obiettivo di allineare le misure transatlantiche e, ha detto, di aumentare la pressione economica.

Ha anche ammesso di immaginare una soluzione più semplice al conflitto in Ucraina e ha accusato il Cremlino di aver prolungato una guerra che, a suo parere, "sarebbe dovuta durare giorni". Allo stesso tempo, ha accusato alcuni paesi di "finanziare" indirettamente il conflitto, con riferimenti a Cina e India.

In politica interna e regionale, ha posto la lotta al narcotraffico come priorità per la sicurezza e ha menzionato operazioni contro le imbarcazioni che trasportano droga dal Venezuela . Ha ribadito il suo piano di designare i cartelli come organizzazioni terroristiche e ha promesso di usare tutto il potere dello Stato per "distruggere" queste reti.

In materia di immigrazione, ha sostenuto controlli più severi e ha esortato a replicare questo approccio in Europa. Collegando l'immigrazione alla criminalità, ha nuovamente criticato le Nazioni Unite stesse per il loro ruolo in una "crisi fuori controllo" e ha approfittato di problemi tecnici all'ONU per schernire ciò che "deve essere sistemato".

Infine, ha annunciato che promuoverà un sistema di verifica internazionale supportato dall'Intelligenza Artificiale per ridurre i rischi delle armi biologiche. Ha collegato questa ricerca ai pericoli globali e ha ricordato la controversia sull'origine del COVID-19, una tesi che, a suo avviso, mette ancora una volta in discussione la sicurezza dei laboratori.

Donald Trump, l'ONU e la guerra a Gaza

Dall'inizio dell'escalation a Gaza, i negoziati per la presa degli ostaggi sono diventati il ​​fulcro di ogni tentativo di cessate il fuoco, secondo fonti diplomatiche. Questa posizione è sostenuta dagli alleati di Israele e contestata dai Paesi che hanno già riconosciuto la Palestina come Stato.

Donald Trump all'ONU sul riconoscimento della Palestina

I recenti annunci di diversi governi hanno riacceso il dibattito sui tempi e le condizioni per una soluzione a due stati. Trump ritiene che queste decisioni trasmettano segnali sbagliati, mentre ostaggi e combattimenti continuano.

Donald Trump, l'ONU e l'economia: i dazi sulla Russia

Il piano tariffario sarebbe "energico" in assenza di un negoziato credibile da parte di Mosca. Affinché il piano abbia un impatto, il presidente ha invitato l'Europa a replicare "le stesse identiche misure" e a interrompere gli acquisti di gas e petrolio russi.

Donald Trump all'ONU all'Assemblea Generale

Tra incontri bilaterali e discorsi, l'Assemblea è tornata a essere un termometro delle tensioni. Il testo di Trump combinava richieste di sicurezza, pressioni economiche e critiche al sistema multilaterale.

Ripercussioni regionali del discorso di Donald Trump all'ONU

L'intervento di Trump all'ONU non è passato inosservato in America Latina. Gli analisti diplomatici hanno sottolineato che il suo monito sui cartelli della droga e il suo riferimento diretto al Venezuela hanno riacceso le tensioni bilaterali in un momento di fragilità economica. Allo stesso tempo, la sua insistenza su misure severe contro l'immigrazione illegale è stata vista come un cenno ai settori interni degli Stati Uniti, ma anche come un invito ai governi europei e latinoamericani a inasprire le loro politiche. A Montevideo, Buenos Aires e Brasilia, fonti del Ministero degli Esteri hanno indicato che il tono di Trump conferma un'agenda di sicurezza e commercio che potrebbe condizionare i futuri negoziati multilaterali.

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