Diritti umani.- Il CICR chiede la fine degli attacchi contro gli operatori umanitari: "Si tratta di un grave tradimento dell'umanità".

Secondo il rapporto, quest'anno sono 18 i volontari uccisi a Gaza, in Sudan, nel Sud Sudan, in Iran, in Etiopia e nella Repubblica Democratica del Congo.

MADRID, 19 (EUROPA PRESS)

Il Comitato Internazionale della Croce Rossa (CICR) ha chiesto martedì di porre fine agli attacchi contro gli operatori umanitari, un "omicidio" in aumento, soprattutto in zone come la Striscia di Gaza, e che l'organizzazione considera un "grave tradimento dell'umanità".

I dati del CICR indicano che quest'anno sono morti 18 volontari e membri dello staff mentre svolgevano "lavori salvavita" a Gaza, in Sudan, nel Sud Sudan, in Iran, in Etiopia e nella Repubblica Democratica del Congo.

"Molti altri sono morti mentre non erano al lavoro, ma a casa, con le loro famiglie o semplicemente mentre svolgevano le loro attività quotidiane. Altri sono stati feriti, rapiti o detenuti", ha avvertito il CICR in una dichiarazione rilasciata in occasione della Giornata mondiale dell'aiuto umanitario.

A questo proposito, ha osservato che usare questi operatori e organizzazioni come "bersagli" attraverso "informazioni false e dannose" contribuisce ad aumentare la minaccia che "già grava sugli operatori umanitari". "Questo potrebbe finire per renderli un bersaglio di attacchi", ha affermato.

Nonostante i rischi, afferma il testo, questi lavoratori "continuano a svolgere i loro compiti, non perché non abbiano paura, ma perché la sofferenza degli altri è troppo urgente per essere ignorata". "Il coraggio, tuttavia, non protegge e la dedizione non devia i proiettili", ha affermato.

L'organizzazione ha sottolineato che la Dichiarazione per la protezione del personale umanitario, che mira a porre fine a questa "tragica tendenza", è un passo "essenziale" e "deve tradursi in azioni concrete sul campo".

"Le leggi della guerra sono chiare: il personale umanitario deve essere rispettato e protetto. Ogni attacco è un grave tradimento dell'umanità. Ogni assassinio invia un messaggio pericoloso", ha avvertito.

Per questo motivo, ha invitato gli Stati e le parti in conflitto, nonché i leader internazionali, ad "adottare misure urgenti e concrete per proteggere tutti coloro che rischiano tutto per salvare vite umane". "Quando gli operatori umanitari sono protetti, l'umanità è protetta", ha sottolineato.

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