Un ufficio di intelligence carcerario illegale, creato durante l'amministrazione Lacalle Pou, è stato denunciato per essere implicato in gravi irregolarità in Uruguay.
L'Ufficio Informazioni Tattiche operava illegalmente nelle carceri uruguaiane, conducendo attività di spionaggio non autorizzate. Un rapporto legale ha rivelato irregolarità, che hanno portato ad accuse penali e alla richiesta di un'indagine approfondita.
La creazione irregolare dell'ufficio ha generato lamentele e richieste di trasparenza. Foto: FocoUy/Mauricio Zina
Un grande clamore ha scosso l'Istituto Nazionale di Riabilitazione (INR) in seguito alla rivelazione della creazione irregolare di un ufficio segreto di intelligence durante l'amministrazione del presidente Luis Lacalle Pou. Secondo il rinomato studio legale Delpiazzo, questo ufficio, denominato Ufficio Informazioni Tattiche (OIT), non aveva alcuna base giuridica per operare e operava in assoluta segretezza.
Ciò che è ancora più preoccupante è che l'ILO ha agito sotto la giurisdizione dell'Unità di Ricerca e Analisi Penitenziaria (UIAP), svolgendo compiti di spionaggio per i quali non è mai stata autorizzata. Questa situazione ha sollevato seri sospetti su possibili secondi fini, generando preoccupazione sia tra le organizzazioni per i diritti umani che tra gli esperti di diritto pubblico.
Il presunto capo di questo controverso ufficio, Carlos Taroco, è stato duramente criticato dopo che diversi funzionari sotto il suo comando sono stati condannati per reati gravi, tra cui corruzione, divulgazione di segreti e associazione a delinquere. Tra le irregolarità più evidenti, una manovra nota come "frode procedurale", collegata al caso di alto profilo dell'ex senatore Gustavo Penadés, ha ulteriormente aggravato la situazione.
Nel frattempo, il Sindacato dei Lavoratori Penitenziari (SITRAPEN) ha presentato una denuncia decisa contro il Ministero dell'Interno presso l'Organizzazione Internazionale del Lavoro (OIL). Il sindacato accusa direttamente le autorità di ostacolare le ispezioni richieste dalla Commissione Onoraria sul Lavoro Insalubre (CHTI), il che danneggia chiaramente il personale penitenziario e viola le convenzioni internazionali sulla salute e sicurezza sul lavoro.
SITRAPEN ha chiesto con forza un'indagine urgente e la chiusura immediata di questo ufficio illegale. Ha inoltre chiesto chiarimenti sull'eventuale uso improprio dei dati personali dei propri iscritti, aggravando ulteriormente il malcontento e le tensioni tra i lavoratori.
Queste accuse rivelano una preoccupante mancanza di trasparenza riguardo alle modalità di allocazione delle risorse e ai membri dell'ILO in difficoltà. Sia gli esperti legali che i rappresentanti dei diritti umani sottolineano che la gravità degli eventi richiede un'indagine urgente e approfondita per identificare chiaramente i responsabili.
Lo scandalo non solo mette a repentaglio la credibilità del sistema carcerario uruguaiano, ma rivela anche preoccupanti crepe istituzionali che potrebbero portare a significative conseguenze legali e politiche. Per ricostruire la fiducia e garantire la trasparenza del sistema, è essenziale fare chiarezza su questi gravi eventi.
I cittadini attendono con ansia una risposta decisa e urgente da parte delle autorità per chiarire finalmente questa situazione, che mina direttamente la credibilità istituzionale e democratica del Paese.