Il disegno di legge sull'infanzia divide le opinioni in Parlamento

di 8 ottobre 2025

Proposta di legge sul Commissario per l'infanzia: progresso istituzionale o duplicazione delle funzioni?

La proposta di istituire un commissario parlamentare per l'infanzia in Uruguay , promossa dalla senatrice Blanca Rodríguez del partito Frente Amplio, ha scatenato un intenso dibattito in seno alla Commissione Popolazione, Sviluppo e Inclusione. Quella che sembrava un'iniziativa volta a rafforzare le istituzioni per i diritti dei bambini si è trasformata in uno scontro di posizioni tra due attori chiave: l'UNICEF e l' Istituto Nazionale per i Diritti Umani (INDDHH).

Introduzione al disegno di legge

Il disegno di legge è stato presentato nel giugno 2025 da un gruppo di senatori del Fronte Ampio, con l'obiettivo di creare una posizione parlamentare specializzata nel monitoraggio dei diritti dell'infanzia e dell'adolescenza. Secondo la motivazione, il commissario avrebbe il compito di consigliare il potere legislativo nella supervisione del rispetto delle normative relative all'infanzia.

La proposta rientra in una crescente preoccupazione per la povertà infantile, la violenza strutturale e la mancanza di controllo istituzionale sulle politiche pubbliche rivolte ai minori.

La posizione dell'UNICEF: supporto tecnico e concettuale

Durante la sua comparizione davanti alla commissione, l'UNICEF ha dichiarato che la creazione di un organismo indipendente con un mandato specifico rappresenterebbe "un importante progresso istituzionale" e un "chiaro segnale" dell'impegno del governo uruguaiano nei confronti dell'infanzia. Pur chiarendo di non avere alcuna opinione sul modello di governance proposto, ha sostenuto l'idea di istituire un meccanismo specializzato.

In una lettera successiva, il rappresentante dell'UNICEF in Uruguay, Francisco Benavidez, ha ribadito questa posizione e ha messo in discussione l'interpretazione delle sue dichiarazioni da parte dell'INDDHH. Secondo Benavidez, l'istituzione nazionale ha fatto "riferimenti errati" e "interpretato male" quanto affermato dall'UNICEF.

Dibattito parlamentare sul disegno di legge per la creazione di un commissario per l'infanzia in Uruguay
UNICEF e INDDHH si scontrano sulla portata istituzionale del disegno di legge sul Commissario per l'infanzia. Foto: Inés Guimaraens

Critiche all'INDDHH: sovrapposizione istituzionale

L'INDDHH, da parte sua, si è opposto al disegno di legge. Nel suo intervento del 1° ottobre, il direttore Juan Miguel Petit , ex commissario parlamentare per le carceri, ha sostenuto che esiste già un'istituzione con il mandato di tutelare i diritti umani, compresi quelli dei minori. La creazione di un commissario specifico comporterebbe, secondo Petit, una sovrapposizione di risorse, funzioni e destinatari.

La presidente Mariana Mota e la direttrice Jimena Fernández Bonelli hanno convenuto che la dichiarazione dell'UNICEF era "sbagliata" e hanno suggerito che i legislatori si consultino direttamente con Luis Pedernera, ex presidente del Comitato delle Nazioni Unite sui diritti dell'infanzia .

Il ruolo del Comitato sui diritti dell'infanzia

Uno dei punti più controversi è stata l'interpretazione del mandato del Comitato sui diritti dell'infanzia. L'INDDHH ha sostenuto che il comitato non raccomanda la creazione di commissari parlamentari, ma piuttosto di istituzioni autonome per i diritti umani, in conformità con i Principi di Parigi.

L'UNICEF, tuttavia, ha chiarito di non aver mai affermato che il comitato richiedesse tale posizione e che il suo sostegno al progetto si basava su criteri di specializzazione, efficienza e indipendenza istituzionale.

Reazioni parlamentari e prossimi passi

La commissione parlamentare continua a studiare il disegno di legge , prestando ora maggiore attenzione alle sue implicazioni istituzionali. Alcuni legislatori ritengono che la posizione del commissario potrebbe integrare il lavoro dell'INDDHH, mentre altri temono che possa creare una struttura parallela senza un coordinamento efficace.

Il dibattito si è spostato anche nella sfera pubblica, con organizzazioni sociali, accademici ed esperti di diritti umani che hanno espresso il loro parere sulla pertinenza della proposta.

Analisi istituzionale: questa cifra è necessaria?

Da un punto di vista tecnico, la creazione di un commissario parlamentare per l'infanzia potrebbe rafforzare il controllo legislativo sulle politiche pubbliche rivolte ai minori. Tuttavia, la sua attuazione richiede chiarezza nella progettazione istituzionale, coordinamento con le agenzie esistenti e garanzie di indipendenza.

La chiave è evitare duplicazioni e garantire che ogni nuova figura aggiunga capacità senza ridurre l'efficienza del sistema attuale.

Conclusione: come dare priorità ai bambini senza duplicare gli sforzi?

Il dibattito sulla figura del commissario per l'infanzia solleva una questione fondamentale: come può lo Stato uruguaiano rafforzare la tutela dei diritti dei bambini e degli adolescenti senza creare strutture ridondanti?

La risposta non sta in una singola figura, ma in un'architettura istituzionale coerente, specializzata e articolata. Ritiene che l'Uruguay abbia bisogno di un commissario parlamentare per l'infanzia o che debba rafforzare le istituzioni esistenti?

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