Carlos Albisu Salto: Cosa ha detto sui licenziamenti, ADEOMS e accuse di odio
Il sindaco di Salto, Carlos Albisu, ha difeso la decisione di procedere con il licenziamento di 291 dipendenti comunali e ha negato l'esistenza di una "campagna d'odio" contro il ADEOMS . Il sindaco ha affermato che la misura risponde a criteri tecnici e giuridici, non a una vendetta politica.
Contesto delle mobilitazioni
Il conflitto è scoppiato dopo l'annuncio del licenziamento di centinaia di dipendenti. L'ADEOMS ha risposto con cortei e raduni fuori dal comune, chiedendo la revoca della misura. Albisu ha dichiarato che il sindacato ha pieno diritto di esprimersi e di comprendere le proteste, ma ha insistito sul fatto che non si tratta di un attacco sindacale o di un gesto di vendetta.
Carlos Albisu Salto e i licenziamenti comunali
Secondo il sindaco, i licenziamenti rientrano in una verifica delle irregolarità commesse in Municipio. "Si è trattato di un gioco politico giocato sui bisogni e le speranze della gente", ha dichiarato, sottolineando gli errori commessi dalla precedente amministrazione. Ha sottolineato che l'ufficio legale, insieme alle Risorse Umane e all'Audit Interno, sta lavorando su ogni caso per garantire che il processo sia conforme alla legge.
ADEOMS Salto e le richieste sindacali
Albisu ha affermato di rispettare le richieste di ADEOMS, ma ha avvertito che il Comune deve "mettere ordine in casa propria". Ha ribadito che l'intenzione non è quella di danneggiare i lavoratori , ma piuttosto di correggere pratiche improprie. "Non siamo vendicativi, né facciamo leva sull'odio altrui", ha affermato nel suo discorso all'aeroporto di Nueva Hespérides, durante l'inaugurazione di un nuovo servizio aereo per Montevideo.
Intendenza di Salto e il processo legale
Il sindaco ha sottolineato che il programma di licenziamenti sarà stabilito dall'ufficio legale del comune. La decisione, ha affermato, non dipende dalla volontà politica, ma piuttosto da relazioni tecniche. "Vorrei che noi e i lavoratori non dovessimo passare attraverso tutto questo", ha aggiunto.
Le richieste dell'Unione e il futuro del conflitto
La questione tiene l'amministrazione e il sindacato in ansia. L'ADEOMS ha annunciato che continuerà a mobilitarsi finché non riceverà risposte, mentre l'ufficio del sindaco insiste sul fatto che la strada intrapresa è legale e che qualsiasi soluzione dovrà essere conforme alla legge.
Contesto storico e amministrativo
A Salto, la discussione sugli stipendi dei dipendenti pubblici non è una novità. Diverse amministrazioni hanno dovuto affrontare lamentele per assunzioni senza gara o per rapporti di lavoro precari. L'annuncio di 291 licenziamenti riporta all'ordine del giorno la questione della gestione del personale nel comune. Albisu ha affermato che "non c'è vendetta politica", ma piuttosto una revisione approfondita degli atti amministrativi. Per il partito al governo, la purga è necessaria per evitare futuri contenziosi e per rimettere in ordine i conti del Comune.
La risposta di ADEOMS
Il sindacato dei lavoratori comunali, ADEOMS, ha respinto la versione ufficiale e denunciato le motivazioni politiche alla base dei licenziamenti. Nelle ultime settimane si sono moltiplicate le manifestazioni davanti alla sede comunale e in tutta la città. I portavoce del sindacato sostengono che molti dei lavoratori interessati lavorano da anni e che le decisioni ignorano il loro contributo al servizio pubblico. In assemblee pubbliche, i lavoratori hanno avvertito che non avrebbero escluso uno sciopero generale se l'ufficio del sindaco dovesse procedere senza trattative.
Ripercussioni politiche e sociali
Il conflitto ha avuto ripercussioni anche oltre il dipartimento. I leader dell'opposizione nazionale hanno criticato Albisu per aver "colpito i più vulnerabili", mentre i funzionari governativi lo hanno sostenuto, sostenendo che lo stato di diritto deve prevalere. Residenti e organizzazioni sociali, nel frattempo, hanno espresso opinioni contrastanti: alcuni vedono la misura come un segno di trasparenza, mentre altri ritengono che la situazione peggiori la precarietà lavorativa nella regione. L'università locale ha annunciato che monitorerà l'impatto socioeconomico che potrebbe avere il licenziamento di quasi 300 famiglie.