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Sfiderà al secondo turno l'ex presidente Jorge Tuto Quiroga.
L'imprenditore Samuel Doria riconosce la sua sconfitta e sosterrà l'ex deputato.
MADRID, 18 (EUROPA PRESS)
Il candidato dell'opposizione Rodrigo Paz Pereira ha sorpreso tutti vincendo il primo turno delle elezioni presidenziali tenutesi domenica in Bolivia con oltre il 30 percento dei voti, secondo i dati preliminari, con quasi il 92 percento dei voti scrutinati.
Secondo il Tribunale Supremo Elettorale (TSE), il candidato del Partito Democratico Cristiano (PDC) ha ottenuto quasi il 32 percento dei voti e si confronterà nel turno finale delle elezioni con l'ex presidente Jorge Tuto Quiroga, candidato del partito Alleanza Libera, che lo segue con il 27 percento dei voti.
Al terzo posto, con poco più del 20 per cento dei voti, si è classificato Samuel Doria, che si è candidato a queste elezioni con il partito Alianza Unidad e ha già annunciato che sosterrà Paz Pereira al ballottaggio, previsto per il 19 ottobre.
"Durante tutta la campagna elettorale, ho detto che se non fossi arrivato al secondo turno, avrei sostenuto chiunque fosse arrivato primo, a meno che non fosse stato del MAS (Movimento al Socialismo). Quel candidato è Rodrigo Paz, e mantengo la parola data", ha dichiarato durante un'apparizione in cui ha ammesso la sua sconfitta e si è impegnato a sostenere "qualsiasi iniziativa che aiuti il Paese a uscire dalla crisi".
Completano la classifica Andrónico Rodríguez, dell'Alleanza Popolare, e Manfred Reyes Villa, dell'APB – Súmate, rispettivamente con l'8 e quasi il 7 per cento, mentre si conferma il drastico calo del MAS, con appena il 3 per cento dei consensi ricevuti dall'ex ministro e candidato appoggiato dal presidente Luis Arce, Eduardo del Castillo.
Nel frattempo, Johnny Fernández, per La Fuerza del Pueblo, e Pavel Aracena, per il partito Libertad y Progreso-ADN, hanno ottenuto ciascuno l'1,6% dei voti.
Oltre 7,9 milioni di cittadini sono stati chiamati a votare questa domenica in un'elezione che segna una svolta politica in un Paese dominato per quasi due decenni dal MAS (Movimento di Massa), lanciato dall'ex presidente Evo Morales, e dilaniato da lotte fratricide.