Non verrai più pagato per non fare nulla: i fannulloni del sindacato Adeoms costretti a lavorare

da 14 agosto 2025
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Il sindaco di Salto ha ordinato ai dirigenti di Adeoms di presentarsi al lavoro, a meno che non abbiano richiesto tempestivamente un congedo sindacale. È stato fissato un massimo di 400 giorni all'anno per i dirigenti del sindacato comunale.

Il sindaco di Salto, Carlos Albisu, ha firmato una risoluzione che impone a tutti i membri del sindacato Adeoms di presentarsi al lavoro e svolgere le proprie mansioni abituali, salvo nei casi in cui siano stati concessi permessi sindacali in conformità con la normativa vigente. La misura mira a regolamentare una situazione che, secondo fonti comunali, si protrae da oltre dieci anni senza un quadro normativo chiaro.

D'ora in poi, i dirigenti sindacali dovranno richiedere il congedo elettronicamente con almeno due giorni lavorativi di anticipo. Solo in caso di emergenza o circostanze impreviste potranno essere avvisati con un giorno di anticipo. Inoltre, è stato stabilito un limite annuo di 400 retribuzioni giornaliere per tutti i dirigenti sindacali, una misura che mira ad armonizzare i diritti sindacali con il corretto funzionamento dei servizi comunali.

La risoluzione, promossa dalla squadra di governo di Albisu, risponde all'intenzione di riorganizzare i contratti di lavoro esistenti ed evitare scappatoie normative. Parallelamente, è stato annunciato che verrà elaborato un nuovo contratto collettivo tra il Comune e Adeoms, che includerà norme specifiche sui congedi sindacali e altre condizioni di lavoro.

Un decennio di congedi sindacali incontrollati

La sentenza di Albisu arriva dopo anni in cui i leader di Adeoms sono stati praticamente sollevati dai loro incarichi, protetti da un prolungato congedo sindacale. Il caso più noto è quello di Juan Carlos "Cholín" Gómez, presidente del sindacato, che sarebbe stato sollevato dai suoi incarichi abituali per oltre un decennio.

Secondo quanto riportato da pubblicazioni locali, Gómez, che lavora come bagnino nel settore turistico, è stato esentato dal lavoro per anni consecutivi, senza che vi fosse alcuna controversia sindacale dichiarata che giustificasse il congedo permanente. Questo tipo di situazione ha suscitato critiche all'interno del sindacato, dell'opposizione politica e dell'opinione pubblica.

Cosa dice la legge sulle licenze sindacali

La legislazione uruguaiana, in particolare la Legge 17.940 sulla libertà di associazione, garantisce ai lavoratori il diritto a permessi sindacali retribuiti per lo svolgimento di attività sindacali. Tali permessi devono essere preventivamente concordati nei contratti collettivi o nei regolamenti interni e il loro utilizzo deve essere giustificato come parte dell'attività sindacale.

L'articolo 4 della legge stabilisce che il congedo retribuito sarà concesso per le attività sindacali, e la sua regolamentazione è di competenza del Consiglio dei salari o tramite accordi tra le parti. La legge non richiede una controversia di lavoro attiva per usufruire del congedo. È sufficiente che la persona svolga attività sindacali e che il sindacato abbia ore disponibili.

In molti casi, come nei comuni dell'entroterra, ai sindacati vengono assegnate "banche orarie", che possono distribuire tra i loro dirigenti secondo necessità. Tuttavia, ciò ha portato, in diverse occasioni, a licenziamenti praticamente totali, come osservato a Montevideo e Salto.

Montevideo e Salto, casi con licenze estese

A Montevideo si sono verificati precedenti simili. Valeria Ripoll, ex segretaria generale dell'ADEOM (Unione Nazionale dei Sindacati dei Lavoratori) della capitale, è stata esonerata dal suo incarico per quasi dieci anni, potendo contare su congedi sindacali successivi. Quando ha lasciato il suo incarico sindacale nel 2023 per entrare in politica, la sua situazione ha sollevato interrogativi sulla durata dei congedi.

A Salto, il caso di "Cholín" Gómez si è protratto ancora più a lungo. Documenti e dichiarazioni riportate dalla stampa locale indicavano che non si era presentato al lavoro per oltre un decennio, pur continuando a ricevere il suo stipendio come qualsiasi altro funzionario in servizio. Questo episodio è stato oggetto di controversie interne ad Adeoms e ha portato a denunce di presunte irregolarità.

La reazione ufficiale e il nuovo quadro

Con questa risoluzione, l'amministrazione Albisu intende stabilire limiti chiari. I funzionari sindacali sono tenuti a presentarsi al lavoro a meno che non abbiano ricevuto formalmente un permesso e non ne abbiano fatto richiesta tempestivamente.

Oltre al limite massimo di 400 retribuzioni giornaliere annue, è stato chiarito che il Comune non concederà licenze al di fuori del quadro normativo o senza una documentazione valida. Il nuovo contratto collettivo di lavoro in fase di elaborazione cercherà di regolamentare in modo definitivo questo tipo di situazioni per evitare discrezionalità o abusi.

Il sindacato non ha ancora rilasciato una dichiarazione pubblica su questa misura. Tuttavia, nelle precedenti amministrazioni, Adeoms aveva chiesto il rispetto degli accordi storici, sostenendo che il congedo sindacale prolungato fosse un modo per garantire il funzionamento del sindacato.

Verso una maggiore trasparenza nel servizio pubblico

La risoluzione di Salto segna un cambiamento importante nel modo in cui vengono regolamentati i rapporti tra i sindacati comunali e lo Stato. Sebbene il diritto al congedo sindacale sia garantito, sarà ora essenziale rispettare le procedure stabilite, rispettare le scadenze e rimanere entro i limiti salariali disponibili.

In questo modo, l'obiettivo è conciliare i diritti dei lavoratori organizzati con l'interesse generale, i servizi comunali e la responsabilità nei confronti dei cittadini. Resta da vedere come questa misura inciderà sulle dinamiche interne di Adeoms e se altri governi dipartimentali seguiranno un percorso simile.

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