Gli Houthi rivendicano un nuovo attacco missilistico contro una nave cargo nel Golfo di Aden

da 30 settembre 2025

I ribelli Houthi dello Yemen hanno rivendicato la responsabilità di un nuovo attacco Houthi contro una nave cargo nel Golfo di Aden, avvenuto lunedì. Il portavoce militare del gruppo, Yahya Saree, ha confermato che le sue forze navali hanno lanciato missili contro la nave portacontainer MSC Sky II, battente bandiera liberiana e gestita da una compagnia italo-svizzera. L'incidente fa parte della campagna di attacchi del gruppo ribelle sostenuto dall'Iran contro le navi mercantili nel Mar Rosso e nelle acque adiacenti, iniziata nel novembre 2023, in una dichiarata dimostrazione di solidarietà con i palestinesi nella Striscia di Gaza.

In una dichiarazione televisiva, Saree ha affermato che l'operazione militare è stata condotta con "missili navali appropriati" e che l'impatto è stato "diretto e preciso". Oltre all'azione contro la nave mercantile, il portavoce degli Houthi ha affermato che le sue forze hanno anche lanciato droni e missili balistici contro "diverse navi da guerra statunitensi" nel Mar Rosso, nell'ambito di quello che descrivono come il loro diritto all'autodifesa e a sostegno del popolo palestinese. Il gruppo ha ribadito che continuerà le sue operazioni fino alla dell'offensiva israeliana a Gaza e alla revoca del blocco sull'enclave.

Da parte sua, la Mediterranean Shipping Company (MSC), la società armatrice della nave, ha confermato l'incidente. Secondo la sua dichiarazione, la MSC Sky II è stata colpita da un missile mentre navigava da Singapore a Gibuti. L'impatto ha causato un piccolo incendio a bordo, che è stato rapidamente spento dall'equipaggio, senza feriti. La compagnia di navigazione ha dichiarato che la nave ha subito danni lievi ed è riuscita a proseguire il viaggio. Questo incidente si aggiunge a una lunga lista di oltre 60 attacchi perpetrati dagli Houthi, che hanno notevolmente interrotto una delle rotte commerciali più importanti al mondo.

Contesto dell'escalation nel Mar Rosso

La campagna degli Houthi, nota anche come Ansar Allah, è iniziata poco dopo l'inizio del conflitto tra Israele e Hamas nell'ottobre 2023. Il suo obiettivo dichiarato è fare pressione su Israele e sui suoi alleati affinché interrompano le operazioni militari a Gaza. Inizialmente, gli attacchi hanno preso di mira imbarcazioni con legami diretti con Israele, ma nel tempo si sono estesi fino a includere imbarcazioni associate agli Stati Uniti e al Regno Unito, paesi che hanno guidato una risposta militare contro il gruppo in Yemen.

La strategia degli Houthi si è dimostrata altamente destabilizzante. Utilizzando un arsenale che include missili antinave, droni d'attacco e motoscafi, sono riusciti a trasformare lo stretto di Bab el-Mandeb, una via d'acqua vitale che collega il Mar Rosso al Golfo di Aden, in una zona ad alto rischio. La situazione è degenerata a livelli critici nelle ultime settimane, con incidenti che hanno avuto conseguenze fatali e ambientali.

Uno degli eventi più gravi è stato l'attacco alla nave cargo britannica Rubymar, affondata all'inizio di marzo dopo essere stata colpita da un missile Houthi a febbraio. Il suo affondamento non solo rappresenta la prima perdita totale di una nave in questa crisi, ma rappresenta anche una grave minaccia ecologica a causa del carico di fertilizzanti e della fuoriuscita di carburante. Giorni dopo, un attacco alla nave True Confidence ha causato la morte di tre marinai, le prime vittime dirette della campagna Houthi.

Risposta internazionale e conseguenze economiche

La comunità internazionale ha risposto alla minaccia degli Houthi creando coalizioni navali per proteggere il traffico navale. A dicembre, gli Stati Uniti hanno lanciato l'Operazione Prosperity Guardian, un'alleanza multinazionale che pattuglia l'area e ha intercettato numerosi missili Houthi. Inoltre, le forze statunitensi e britanniche hanno effettuato diversi attacchi aerei contro le infrastrutture militari Houthi in Yemen, con l'obiettivo di paralizzare la loro capacità di lanciare attacchi.

Parallelamente, l'Unione Europea ha lanciato la propria missione navale, denominata "Aspides". A differenza della coalizione guidata dagli Stati Uniti, l'operazione europea ha un mandato strettamente difensivo, incentrato sulla scorta delle navi mercantili e sulla loro protezione da potenziali attacchi, senza impegnarsi in azioni offensive sul territorio yemenita. Nonostante questi sforzi, gli Houthi hanno mantenuto la capacità di continuare a molestare le navi mercantili.

Le conseguenze economiche di questa crisi sono profonde e di portata globale. Il Mar Rosso è la rotta più breve tra Asia ed Europa, attraverso la quale transita circa il 12% del commercio mondiale. L'insicurezza ha costretto le principali compagnie di navigazione ad adottare misure drastiche:

L'attacco degli Houthi a una nave mercantile in rotta verso il Mar Rosso provoca un incendio controllato.

  • Deviazione della rotta: compagnie come Maersk, Hapag-Lloyd e la stessa MSC hanno deciso di evitare il Canale di Suez e di dirottare le loro flotte lungo la rotta alternativa attorno al Capo di Buona Speranza nell'Africa meridionale.
  • Aumento dei costi: questa deviazione allunga i viaggi di 10-14 giorni, incrementando esponenzialmente i costi di carburante, assicurazione e personale.
  • Impatto sulla catena di approvvigionamento: ritardi e aumento delle tariffe di trasporto stanno avendo un impatto sulle catene di approvvigionamento globali, causando ritardi nella consegna delle merci e facendo aumentare i prezzi dei prodotti importati.

L'impatto non si limita al commercio. Il Programma Alimentare Mondiale delle Nazioni Unite ha avvertito che l'interruzione delle spedizioni nel Mar Rosso sta ostacolando la consegna di aiuti umanitari a paesi come Yemen e Sudan, che stanno già affrontando gravi crisi alimentari. La necessità di percorrere rotte più lunghe e costose riduce l'efficienza delle operazioni di soccorso in un momento critico.

Nonostante la pressione militare internazionale e le gravi ripercussioni economiche, i leader Houthi hanno espresso la loro ferma determinazione a proseguire gli attacchi. Considerano le loro azioni una legittima leva di pressione nel contesto del conflitto di Gaza e hanno dimostrato una notevole resilienza di fronte ai bombardamenti guidati da Stati Uniti e Regno Unito.

L'attacco alla MSC Sky II ci ricorda che la crisi è tutt'altro che finita. La volatilità nella regione persiste, alimentata dalla guerra a Gaza e dalle più ampie tensioni geopolitiche che coinvolgono l'Iran e i suoi alleati. La sicurezza di una delle arterie commerciali più importanti del mondo continua a dipendere dall'evoluzione dei conflitti che si estendono ben oltre le coste dello Yemen.

La situazione attuale evidenzia la fragilità delle rotte marittime globali e l'interconnessione tra i conflitti regionali e l'economia globale . Finché non si raggiungerà una soluzione diplomatica sia per la guerra a Gaza che per l'instabilità in Yemen, la minaccia alla navigazione nel Mar Rosso e nel Golfo di Aden rimarrà un fattore di rischio significativo.

In definitiva, ogni nuovo incidente come quello che ha coinvolto la MSC Sky II rafforza l'urgenza di trovare soluzioni per attenuare la crisi. La sicurezza marittima, la stabilità regionale e la fluidità del commercio globale sono in bilico, in una crisi che continua a evolversi e il cui esito finale rimane incerto.

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