Argentina.- I tribunali statunitensi sospendono l'obbligo dell'Argentina di cedere il 51% della compagnia petrolifera YPF

MADRID, 16 (EUROPA PRESS)

La Corte d'appello del secondo circuito di New York ha sospeso la sentenza emessa il 30 giugno da un giudice statunitense che imponeva al governo argentino di cedere il 51 percento della compagnia petrolifera statale YPF ai fondi Burford e Eton Capital.

"Questa decisione garantisce che la Repubblica Argentina mantenga la quota di maggioranza detenuta dallo Stato nazionale nella società durante il procedimento di ricorso, costituendo un passo decisivo nella difesa di un asset strategico e degli interessi di tutti gli argentini", si legge nel comunicato diffuso dalla Procura generale del Tesoro argentino.

Hanno anche riferito che questa decisione riguarda solo l'ordinanza emessa dal giudice statunitense Loretta Preska in merito al trasferimento delle azioni della compagnia petrolifera e non la sentenza che impone agli stessi due fondi 13 miliardi di euro

L'Argentina ha mantenuto il controllo dal 2012 attraverso la sua partecipazione di maggioranza nelle decisioni chiave di YPF, tra cui l'approvazione delle iniziative e l'elezione del consiglio di amministrazione. Questo processo si è svolto sotto la presidenza di Cristina Fernández de Kirchner, che dal 17 giugno sta scontando una condanna a sei anni di arresti domiciliari a Buenos Aires per corruzione.

Per questo motivo, i due fondi hanno sostenuto che, al momento dell'espropriazione, lo Stato avrebbe dovuto presentare un'offerta pubblica di acquisto per l'intera società, come previsto dallo statuto, e non solo per una parte. Burford Capital aveva richiesto il controllo di queste azioni nell'aprile 2024, unitamente a sequestri e altre misure.

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