Il presidente degli Stati Uniti Donald Trump ha dichiarato che Hamas non sta cercando un accordo di cessate il fuoco e ha minimizzato il riconoscimento dello Stato palestinese da parte della Francia. Ha anche affrontato le tensioni commerciali con l'Unione Europea.
Donald Trump ha tenuto un discorso su Gaza e l'Europa prima di recarsi in Scozia.
Il presidente degli Stati Uniti Donald Trump ha dichiarato venerdì scorso che Hamas non è interessata a raggiungere un accordo di cessate il fuoco a Gaza. Questa dichiarazione è arrivata dopo il fallimento dei recenti negoziati con i rappresentanti del movimento islamista.
"Hamas non voleva davvero raggiungere un accordo. Credo che vogliano morire. Ed è una cosa molto, molto seria", ha detto Trump ai giornalisti poco prima di partire per la Scozia.
Ha spiegato che il conflitto è ancora bloccato nelle fasi finali del processo di rilascio degli ostaggi, e questo complicherebbe qualsiasi possibilità di tregua. "Stiamo gestendo gli ultimi ostaggi, e loro sanno cosa succederà dopo. Ecco perché non hanno voluto raggiungere un accordo", ha detto.
Nello stesso incontro con i giornalisti, il presidente statunitense ha minimizzato l'annuncio del suo omologo francese, Emmanuel Macron, il quale ha confermato che la Francia riconoscerà formalmente uno Stato palestinese durante la prossima Assemblea generale delle Nazioni Unite, prevista a settembre a New York.
"È un ragazzo molto simpatico, mi piace, ma questa affermazione non ha alcun peso", ha detto Trump quando gli è stato chiesto del riconoscimento internazionale di cui Macron si è fatto promotore.
La posizione israeliana
Prima delle dichiarazioni del presidente degli Stati Uniti, il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu aveva nuovamente individuato Hamas come il principale ostacolo al raggiungimento di un accordo per la liberazione degli ostaggi.
"L'inviato speciale per il Medio Oriente, Steve Witkoff, aveva ragione. Hamas è l'ostacolo a un accordo sul rilascio degli ostaggi", ha affermato il primo ministro israeliano in una dichiarazione ufficiale.
Netanyahu ha aggiunto che stanno lavorando con gli Stati Uniti per trovare alternative che consentano il ritorno dei prigionieri e l'indebolimento del regime di Hamas a Gaza, con l'obiettivo di raggiungere la stabilità nella regione.
Commercio con l'Unione Europea
Parallelamente alle sue osservazioni sul conflitto in Medio Oriente, Trump ha anche affrontato le tensioni commerciali con l'Unione Europea. Ha stimato che ci sia una probabilità del 50% di raggiungere un accordo con l'Unione prima della scadenza del 1° agosto.
"Direi che abbiamo una probabilità del 50%, forse meno, ma del 50%", ha affermato, lasciando aperta la possibilità di imporre nuove tariffe se non si raggiunge un accordo.
Il presidente repubblicano ha avvertito che, se non si raggiungerà un accordo, imporrà dazi del 30% sui prodotti importati dall'Europa.
Da parte sua, l'Unione Europea ha già annunciato una risposta graduale qualora i colloqui fallissero. Il piano prevede un primo pacchetto di misure di ritorsione a partire dal 7 agosto e uno più significativo previsto per settembre di quest'anno o febbraio 2026.
Tra le misure prese in considerazione da Bruxelles figurano i dazi sui prodotti statunitensi, in particolare acciaio, alluminio e automobili. Secondo i documenti ufficiali pubblicati dall'UE, queste contromisure hanno un valore stimato di 93 miliardi di euro .